Rotto il ghiaccio con Conegliano, per Stefano Micoli e il team rossoblù è tempo di preparare la prima trasferta del 2023. Non senza prima dare uno sguardo al match che ha inaugurato il girone di ritorno.

 

Che cosa ti è piaciuto di più?  “Il contesto. Vedere il Pala Intred riempito da quasi 2.000 tifosi e sentire il loro sostegno per tutta la partita, è stato importante per la squadra. Ed è stato bello anche ricevere complimenti a fine gara nonostante il risultato. Penso che lo spettacolo sia stato di alto livello, dentro e fuori il campo”.

 

Che cosa ha funzionato al meglio contro le Campionesse del Mondo? “Abbiamo giocato quasi due set a un buon livello, causando un certo fastidio a Conegliano con tutte le nostre forze. E’ stata una bella prova di carattere e siamo riusciti, nel finale del terzo set, a forzare il servizio con Lanier e Butigan nonostante la pressione dei punti finali. Abbiamo fatto un buon lavoro a muro, meno in difesa e su questo dovremo lavorare. E’ ovvio, però, che certi attacchi  di Haak erano imprendibili, avremmo dovuto giocare in sette per contenerne la forza…”.

 

Che cosa è mancato nei finali di set per strappare qualcosa in più alle avversarie? “Una certa concretezza nei contrattacchi: abbiamo peccato nella fase di ricostruzione-attacco”.

 

Si è tornati in palestra con qualche assenza: come si imposta il lavoro facendo i conti con l’infermeria? “Stiamo valutando le condizioni di tutte, in particolare di Partenio, Turlà e Cagnin. Sarà una settimana anomala, soprattutto se dovesse mancare un palleggiatore. Ci attiveremo per trovare delle alternative”.

 

All’orizzonte c’è la trasferta di Firenze. Dove Il Bisonte che ha cambiato volto rispetto alla gara del girone di andata: “Ci troveremo di fronte alla tipica reazione della squadra che arriva dal cambio di allenatore. Hanno perso la scorsa gara contro Busto e hanno avuto problemi con il libero, ma l’effetto del cambio tecnico si farà sentire. Anche la novità che riguarda la palleggiatrice contribuirà a farci vedere una squadra diversa, con nuove distribuzioni e filosofia di gioco”.

 

Quali contromosse? “In primis, dobbiamo lavorare su ciò che non è andato contro Conegliano. Lavoriamo su di noi innanzitutto e sulle nostre forze, la tattica della partita verrà dopo”.

Andata in archivio. Ritorno alle porte. Tante sorprese e tante emozioni hanno scritto il primo capitolo della stagione rossoblù, che ora apre le porte a nuove sfide. Giulia Gennari ci racconta emozioni passate e ambizioni future…

 

Che cosa è stata Bergamo in questi mesi? “Questi mesi sono stati tante cose… Ci siamo sorprese di noi stesse ad ogni partita, abbiamo provato tante emozioni diverse e abbiamo giocato gare che nemmeno noi ci aspettavamo di vincere. Spero che riusciremo a fare la stessa cosa nel ritorno, anzi ancora meglio. E a livello personale posso dire che sto bene qui, perché ho avuto la possibilità di giocare e perché mi diverto in campo e fuori”.

 

Abbiamo già visto la vera Giulia Gennari? “Secondo me si può fare di meglio… Sto cercando di tirare fuori tutte le mie caratteristiche e spero di scoprirne delle nuove. Mi piace spingermi sempre un po’ oltre, spero di superare i miei limiti”.

 

E la vera Bergamo, si è già vista in campo? “Anche lì si sono visti degli sprazzi, nel senso che ci sono state partite in cui abbiamo giocato benissimo e abbiamo avuto ottimi risultati e altre in cui abbiamo lasciato per strada qualche punto che potevamo portare a casa. Insomma, direi che si è vista Bergamo, ma si è vista un po’ altalenante, perciò l’auspicio per la seconda parte di campionato è quello di poter essere più costanti”.

 

Quali sono stati il momento più difficile e quello più esaltante? “I più esaltanti sono stati due: la partita contro Il Bisonte in casa, perché è stata la prima a Bergamo e con un tre a zero netto. E’ stato bello esordire nel nostro palazzetto così e ci ha dato il coraggio e la consapevolezza che possiamo dire la nostra. E poi la vittoria contro Chieri, che è stata un bel motore per noi.

Il momento che ci ha dato invece lo spunto per migliorare alcune cose sono state forse le due sconfitte con Macerata e Casalmaggiore, due partite che dovevamo e volevamo vincere”.

 

Arriva ora Conegliano, non un avversario qualunque per te: “E’ un avversario tosto per chiunque, per me in particolare: non lo affronto come un’ulteriore difficoltà perché mi piace giocare contro persone che conosco, a cui voglio bene e che stimo. So che dall’altra parte c’è un avversario che si è confermato essere il migliore al mondo e che quindi dobbiamo affrontare con questa consapevolezza. Non abbiamo nulla da perdere e la affronteremo come tutte le partite. Poi sarà il campo a parlare. Solitamente il più forte vince. Vedremo chi avrà la meglio…”.

 

Che cosa ci possiamo aspettare in questo girone di ritorno? “Sicuramente un’ulteriore crescita: siamo una squadra che dall’inizio del campionato è cresciuta molto, che sta continuando ad allenarsi bene e crescerà ancora. Spero che questi miglioramenti si possano vedere e spero che otterremo i risultati sperati”.

 

In arrivo ci sono anche i Quarti di Coppa Italia. Secondo te, lo sgambetto a Scandicci si può fare? “Sicuramente sarà una partita diversa dal solito, perché è una gara secca in cui può succedere di tutto. Staremo a vedere: sono una squadra molto forte, hanno molte soluzioni, quindi è difficile metterle fuori gioco. Non sarà semplice, ma la partita è da giocare, quindi si vedrà…”.

 

Ultima domanda: cosa chiedi al 2023? “Di essere soddisfatta di me stessa, dentro e fuori il campo. Sia come persona che come atleta”.

 

foto rubin/LVF

E’ la donna della settimana, il volto allegro e l’energia frizzante che identificano il gruppo dopo il successo su Vallefoglia. Best Scorer, MVP, raggiante a fine match e ancora euforica a pochi giorni dalla vittoria: Khalia Lanier è un fiume di emozioni. “E’ stato davvero fantastico ottenere la prima vittoria davanti ai nostri tifosi e alla famiglia che Bergamo è diventata per me”.

 

“Quando giochiamo – spiega la schiacciatrice americana – l’energia della squadra e dei tifosi sembra essere l’eco dello spirito di ricostruzione e della fiducia che contraddistingue questo nostro gruppo”.

 

E a proposito di ricostruzione, a che punto si è arrivati?

“Penso che la squadra stia migliorando nel rialzarsi dopo essersi trovata in situazioni difficili e sotto di qualche punto. Ad esempio domenica, poteva essere facile arrendersi quando la gara è cambiata nel terzo set, invece abbiamo iniziato il quarto molto forte. Penso che abbiamo ancora bisogno di tempo per trovare il giusto affiatamento, dobbiamo continuare a giocare insieme e soprattutto l’una per l’altra. Ma siamo sulla strada giusta”.

 

Che cosa vuole Giangrossi da voi?

“Non credo che Lino ci chieda qualcosa di straordinario, solo di dare tutto quello che abbiamo e di giocare con il cuore. Piuttosto penso che sia lui ad essere davvero straordinario, soprattutto per quello che dà ai giocatori. Si prende molto tempo per spiegarci cosa vuole strategicamente, ma si preoccupa anche di come stiamo, non solo come giocatrici ma anche come giovani donne”.

 

A proposito di giovani donne, siete un bel gruppo. Sembrate molto affiatate, dentro e fuori dal campo.

“Amo le mie compagne! Mi considero ancora molto giovane e come molti giovani giocatori posso sentirmi insicura anche se cerco sempre di fare del mio meglio. Le compagne mi aiutano e hanno per me parole che mi emozionano e mi danno la forza per continuare a provare a spingere e attaccare forte.

Sono felice della mia vita qui: ho un ragazzo davvero fantastico che ho conosciuto a Bergamo e con cui trascorro molto tempo. Quando non mi alleno, amo conoscere l’Italia, visitare nuove città e godermi il cibo delizioso!”.

 

Che cosa ci dobbiamo aspettare per la prossima sfida, in casa di Casalmaggiore?

“Ci aspetta una battaglia! Hanno fatto bene contro Conegliano e hanno dimostrato di essere una squadra affamata di punti. Penso che sarà una grande sfida per noi!”.

 

foto rubin/lvf

Il sole dentro. Un sorriso che conquista. Una risata che fa parte del suo modo di essere. L’allegria come tratto distintivo del suo carattere. Questa è Giorgia Faraone. Che Bergamo ha iniziato a conoscere un anno fa, al suo arrivo dalla Francia, dove aveva indossato la maglia del Cannes in campionato e a spasso per l’Europa, in Champions League. E che ora si prepara a vestire la maglia di libero titolare.

 

Il debutto è vicino e la tensione comincia a salire. Il clima nello spogliatoio si fa frizzante: “Sembrava così lontano e invece l’inizio del Campionato è già alle porte – racconta Giorgia – Siamo in fermento, perché sta arrivando! L’aria che si respira, però, è positiva: stiamo lavorando bene e anche se è presto per dirlo, siamo già molto affiatate”.

 

Sarà un ritorno in campo speciale per tanti motivi. Uno su tutti, il ritorno del pubblico al palazzetto.

“L’anno scorso è stato strano, perciò riprendere a giocare davanti al pubblico sarà ancora più emozionante, ma anche stranissimo, perché sembra una vita che non vediamo i tifosi sulle tribune. Forse sarà ancora più bello…”.

 

Ti sei sentita un po’ chioccia nei primi giorni della preparazione, visto che già conoscevi Bergamo e la serie A?

“Siamo giovani e mi ci metto anch’io, anche se dovrei essere tra le esperte. Ma ho provato a mettermi a disposizione di tutte e a dare una mano ad ambientarci. Ho imparato a gestire le responsabilità negli anni, ma questo sarà sicuramente diverso da tutti gli altri, sarà un nuovo debutto per tutte. Ogni esperienza, ogni momento, ogni sensazione aiutano a crescere, questa sarà un’occasione in più per diventare ‘grandi’”.

 

Quali risposte avete avuto dagli allenamenti congiunti?

“Le amichevoli ci hanno dato le risposte che cercavamo. Piano piano, stiamo acquisendo tutte le linee guida del nuovo mister: è normale che all’inizio siamo sembrate un po’ impacciate, cercavamo di far funzionare tutto, ma secondo me abbiamo fatto dei bei test. Speriamo di concludere bene con l’ultimo a Monza, sabato”.

 

Pronta al debutto da titolare?

“Sì, anche se penso che per me non cambierà nulla, perché la maglia da titolare non pesa. Alla fine l’impegno che ci metti in palestra è lo stesso, sia che tu sappia di giocare titolare oppure no. Ci metti lo stesso tempo, la stessa convinzione, la stessa cura. Sarà probabilmente emozionante per altri fattori, a cominciare dal fatto che sarà la prima di campionato, ma poi andrà tutto bene”.

 

Quali sono gli equilibri che dovrai gestire in seconda linea?

“E’ il mio regno… (ride) e spesso anche il mister mi chiede di gestire le situazioni di seconda linea. Come? La pallavolo sembra difficile, ma in realtà è molto semplice: in base a quello che fa il muro, fa la difesa. Ovvio che ci siano tante variabili e che siano l’occhio e la reattività del difensore a dover capire e adattarsi, ma è semplice. Ci sono dei movimenti che piano piano stiamo facendo nostri, perché ognuno sappia dove andare in ogni situazione: una volta capito, il meccanismo viene automatico”.

 

Chi potrà darti il maggior aiuto, là dietro?

La mentalità del mister è che non si molla nessuna palla. Quindi penso che tutte quante saranno pronte a darmi una mano”.

 

Ti sei posta degli obiettivi?

L’obiettivo è non avere un obiettivo. Non voglio pensare di dover raggiungere per forza qualcosa o un certo livello di prestazione. Io spero che tutto vada nel miglior modo possibile, che si lavori bene e con costanza, sacrificio e impegno e sono sicura che in questo modo i risultati arriveranno senza il bisogno di porci delle mete. Ovvio che più in al alto saremo, più divertente sarà”.

 

Sei scaramantica?

“A volte penso di no, ma in realtà lo sono”.

 

Hai già pensato a un rito pre gara?

“Ascolterò musica. Mi sono creata una mia play list e per la prima partita comincerò con “Are you with me” (Lost Frequencies-Kungs remix) e “Ten feet tall” (Afrojack-Wrabel). Credo che mi caricherò in questo modo prima di arrivare al palazzetto. Poi, sul campo, mi farò trascinare dal pubblico. Saranno i tifosi la marcia in più”.

Dal Canada agli Stati Uniti. Dalla Southern California University alla Polonia. Dal college alla pallavolo professionistica.

E poi l’Italia. Andata e ritorno. Prima a Legnano e poi a Firenze, con l’intermezzo di Kalisz e Bielsko Biala ad arricchire la sua esperienza.

Un viaggio lungo e tanti mondi nuovi. Campionati diversi uno dall’altro e avventure con la maglia della Nazionale canadese che le sono valse quattro medaglie. E poi, ecco Bergamo.

 

Nata a Winnipeg nel 1994, alta 194 centimetri, Alicia Ogoms ha già vissuto mille sfide, ha assaporato la pallavolo europea, ha arricchito il suo bagaglio sportivo e ora è pronta a mettersi in gioco di nuovo. E’ pronta a dare tutta se stessa alla nuova maglia.

Ma prima di vederla sul campo di gioco, al centro del progetto rossoblù, Alicia si racconta: tra la nostalgia di casa e il feeling con le nuove compagne, nelle parole della centrale canadese tutte le emozioni che Bergamo le sta regalando.

“Mi sento davvero bene qui! Mi sono sentita accolta dal primo istante e tutti mi hanno reso molto facile ambientarmi: il club mi ha aiutato nei primi giorni in città e la squadra mi ha fatto sentire parte del gruppo dal primo momento. Le compagne sono bravissime ragazze, in palestra lavorano duramente e sono instancabili: riesco a sentirmi a mio agio con tutte.

Mi dispiace solo non avere ancora avuto molto tempo libero e non ho visto molto della città, ma non vedo l’ora di conoscere ogni suo angolo”.

Nostalgia di casa?

“Un po’. A causa del fuso orario è difficile parlare molto con la mia famiglia a casa, ma mio fratello vive in Scozia e riesco a restare in contatto con lui. Diciamo che mi manca casa ma non troppo, perché sono entusiasta della nuova vita e della nuova stagione che sto iniziando a Bergamo!”.

Che cosa fai fuori dal campo?

“Mi piace rilassarmi a casa leggendo o guardando un film. Ma mi piace anche cucinare e provare nuove ricette.

Trascorro molto del tempo libero con Marie: è davvero una grande compagna di squadra e amica, ci siamo sentite in sintonia da subito”.

Come ti trovi con i metodi di lavoro di Giangrossi e la sua filosofia di gioco?

“Mi sta piacendo molto giocare per Lino! Il suo stile di coaching è molto tranquillo, ma è sempre pronto a rispondere alle nostre domande e a dare consigli quando ne abbiamo bisogno. Penso che arriveremo davvero pronte all’avvio della stagione grazie a lui”.

E l’inizio è davvero dietro l’angolo… Manca poco al 10 ottobre e all’esordio in Campionato a Bergamo contro Trento.

“E sono davvero eccitata! Per la stagione che ci aspetta, per il nuovo team di cui entro a far parte e per me stessa. Sono molto grata per l’opportunità di giocare per questa città e per la nuova esperienza che sto per vivere. Ragazzi, vi aspetto tutti a viverla con me e con noi!”.

Aveva subito sentito suo questo nuovo progetto. Aveva subito capito l’importanza di questo nuovo inizio. E aveva detto sì a Bergamo subito, sicura che il rossoblù le avrebbe fatto battere il cuore.

E ora che a Bergamo Isabella Di Iulio è finalmente arrivata per indossare scarpe e ginocchiere, presentarsi in palestra per i primi allenamenti e iniziare l’avventura, il cuore sembra voler battere ancora più forte…  “Sono davvero ancora molto emozionata, perché allenarmi a Bergamo, con tutta la storia che ci guarda e che ci parla, mi entusiasma.

Ho sentito dal primo giorno sensazioni positive, ma il momento che mi ha toccato di più è stato al termine del primo allenamento, quando abbiamo trovato i tifosi all’uscita del palazzetto ad attenderci e da loro è venuto fuori tutto l’attaccamento che c’è verso questa Società, che sarà anche nuova ma rappresenta il movimento pallavolistico di Bergamo. Ecco, quell’incontro e la passione che ci hanno fatto sentire i ragazzi della Nobiltà Rossoblù mi hanno emozionata ancora di più. Mi sembra di sentire la voglia di tutti di far bene e di vivere al meglio la stagione che sta per iniziare”.

Per Isabella e per il resto del gruppo è stato il ritorno in palestra dopo mesi di pausa: “Durante l’estate mi sono tenuta allenata, per non arrivare a ‘pezzi’ dopo i primi giorni di preparazione, però la ripresa è un lavoro diverso e il fisico sente il cambiamento, non solo in palestra, ma anche nei ritmi della giornata, negli orari. Il corpo ne risente, perché ha bisogno di adattarsi. Ci vorrà pazienza perché il fisico torni a sentirsi a suo agio”.

Ma a mettere tutti a proprio agio ci sta pensando coach Giangrossi: “Con Lino mi ero sentita telefonicamente e mi aveva fatto percepire un grandissimo entusiasmo: ha tante motivazioni a livello personale e ho avvertito in particolare l’emozione dell’esordio in A1 proprio a Bergamo. E quando dici Bergamo, non c’è bisogno di aggiungere altro a livello pallavolistico.

Mi era sembrato un allenatore con molta voglia di comunicare e di confrontarsi e l’approccio telefonico si è confermato anche nelle chiacchierate che hanno preceduto i primi allenamenti”.

Il solo handicap di questa fase iniziale pare essere quello di ritrovarsi in palestra con un gruppo ridotto al minimo: “Il vantaggio di avere la squadra al completo è impagabile. Però succede a tutti di iniziare con tante assenze, non è una novità e non sarà un problema, perché le ragazze che arriveranno dopo gli impegni con le Nazionali saranno a Bergamo in forma. Avremo però bisogno di trovare il giusto feeling in campo e nello spogliatoio e questo va al di là dell’aspetto prettamente atletico, tecnico e tattico. L’affiatamento si trova con il tempo: più si sta insieme e più si impara ad essere squadra e noi siamo solo all’inizio, perché iniziare gli allenamenti, cambiare ritmo, traslocare e ritrovarsi in una nuova casa, sono stati un bel dispendio energetico e ancora non abbiamo avuto modo di viverci fuori dalla palestra. Cominceremo a farlo presto e poi penseremo a mettere subito a proprio agio chi si aggregherà nelle prossime settimane”.

La prima fase di lavoro e i test fisici si concluderanno con la doppia seduta di allenamento in programma sabato, la mattina sui campi del Beach Village di Scanzorosciate e nel pomeriggio in sala pesi. A Di Iulio e compagne verrà poi concesso un solo giorno di recupero: da lunedì la squadra tornerà al lavoro, nuovamente al ritmo di due sessioni giornaliere. Il gruppo di atlete a disposizione dello Staff Tecnico potrebbe crescere presto, con gli arrivi di Khalia Lanier dagli Stati Uniti e di Ana Paula Borgo dal Brasile non appena verranno rilasciati i nulla osta per l’ingresso in Italia.